PRIME ARMI CON IL TENNIS

Quando mi sono avvicinato per la prima volta al mondo del tennis, ero convinto di poter imparare da solo semplicemente allenandomi.

Provavo e riprovavo tiri dritti e rovesci e mi impegnavo a colpire le linee. Dopo parecchi sforzi e diversi mesi passati ad allenarmi, mi sono reso conto che i miei progressi non erano poi così buoni.

Si avevo acquisito molta più resistenza, non avevo più il fiato lungo e non mi faceva più male il polso, però tecnicamente ero ancora una schiappa, diciamocelo.

Non riuscivo a capire come mai non riuscivo a migliorare nonostante tutte quelle ore passate sul campo ad allenarmi con caparbietà.

Un giorno un ragazzo con cui mi allenavo mi disse: Paolo, se non ti prendi un maestro che ti guarda mentre ti alleni e batti la pallina, non riuscirai mai a capire dove sbagli. Solo quando uno ti guarda da fuori riesce a capire i tuoi punti forti ed i tuoi punti deboli.

In quel momento non ho fatto caso a quelle parole però poi ci ho ripensato e ripensato ma non volevo accettare di aver bisogno di qualcuno che mi dicesse cosa dovevo fare. In fin dei conti bastava tirare la pallina con una buona racchetta, pensavo erroneamente.

Dopo aver fatto passare altri mesi di allenamento e dopo parecchie sconfitte sul campo, mi sono reso conto che non stavo andando da nessuna parte e che non avrei mai raggiunto il mio sogno di diventare un bravo tennista.

Mi ero reso conto che quel ragazzo che mi batteva sempre durante le partite aveva ragione, che tutti i più grandi tennisti hanno un mentore che li allena, li guida, li corregge e li sprona a fare meglio.

Non solo i tennisti ma in tutti i settori e sport, chi primeggia è perché si allena tanto ed ha un mentore fenomenale, di solito una persona che in passato ha già dimostrato di essere un campione in quel particolare settore. 

 

L’IMPORTANZA DEL MENTORE

Capita l’importanza di avere un mentore e di ingaggiarne uno, sorgeva un altro problema. Il mentore non era di certo gratis.

Fortunatamente la mia resilienza mi ha spinto a non focalizzarmi sul problema ma sulla soluzione. Ho iniziato quindi a cercare di individuare tutti i settori dove potevo risparmiare del denaro rinunciando a qualcosa per potermi permettere di pagare il mentore.

Come hai letto, ho scritto rinunciando a qualcosa. Eh si, se non si fanno sacrifici non si possono ottenere risultati concreti.

Ho dovuto fare molte rinunce e non potevo permettermi il coach personale tutte le settimane, ma già dalle prime sessioni di allenamento, il mentore mi aveva dato delle indicazioni preziose su come correggere gli errori che facevo senza rendermi conto.

Grazie al mentore sono passato dall’essere una schiappa a raggiungere il livello C3.

 

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO

Devi capire che il nostro corpo funziona con la parte inconscia del cervello e non con quella conscia.

“Paolo, ma cosa stai dicendo?”

E’ così. E’ il nostro modo di comportarci a delineare la nostra vita ed il nostro modo di comportarci deriva dal nostro subconscio. La parte conscia è importante per la programmazione della parte inconscia, ma sarà quest’ultima a farci agire senza che noi ce ne rendiamo nemmeno conto.

Per esempio, ti sei mai chiesto perché parli l’Italiano? Perché sei nato in Italia (o ci sei arrivato da piccolo) e le persone che ti circondavano parlavano Italiano. Se fossi nato in Germania o fossi andato li da piccolo, ad esempio, adesso parleresti Tedesco.

In pratica il tuo cervello è stato programmato così.

 

SI PUO’ RIPROGRAMMARE IL CERVELLO?

La buona notizia è che il cervello può essere riprogrammato. La parte conscia, tramite l’acquisizione di nozioni, spinge la parte inconscia a programmarsi (o riprogrammarsi in certi casi) e poi il tuo corpo agirà di conseguenza, portandoti ad ottenere i risultati che volevi.

Con il mentore che mi diceva dove sbagliavo e seguendo con la parte conscia del mio cervello i suoi insegnamenti, sono riuscito a riprogrammare la parte inconscia e così il mio corpo non commetteva più quegli errori.

All’inizio dovevo pensare come fare, poi mi rendevo conto che volevo fare un certo movimento ma il mio corpo ne faceva un altro, quasi che fosse controllato da qualcun altro. Parte inconscia, ricordi? Alla fine non pensavo più ed il mio corpo si muoveva da solo tirando la pallina precisamente dove volevo io, senza che ci pensassi.

L’esempio più azzeccato in questo caso è quando hai conseguito la patente di guida. 

All’inizio il mentore, coach, istruttore, chiamalo come preferisci, ti suggeriva come fare e tu dovevi pensare come premere il pedale della frizione in sincronia con quello dell’acceleratore per non fare “morire” il motore della macchina.

Dopo alcune lezioni di guida e dopo molta pratica, la tua parte conscia del cervello ha programmato quella inconscia e adesso il tuo corpo si muove da solo, senza pensare.

Sali in macchina, pensi solo ‘voglio andare da A fino a B’ e magicamente il tuo corpo esegue tutte quelle azioni necessarie per guidare la macchina fino a destinazione, senza pensarci. Vero o no?

 

COSA C’ENTRA CON IL TRADING ONLINE?

Anche nel Trading, come in qualunque altro campo, si applicano i concetti quì sopra descritti.

Anzi, nel Trading Online a maggior ragione c’è bisogno di un mentore. Pensi davvero di poter battere le menti più brillanti del Mondo, che hanno a disposizione i software più sofisticati del Mondo ed i computer più potenti del Mondo, senza nessuno che ti dica come fare?

 

OPERAZIONE SU SAIPEM

Adesso ti faccio vedere un’operazione che ho fatto su Saipem.

Come hai avuto modo di vedere la scorsa settimana, sono entrato su due titoli. Monte dei Paschi venduta con un quasi +10% e Credito Valtellinese  venduta oggi con quasi +20% liquidando parte della posizione nella zona che ti avevo fatto vedere. Per leggere l’articolo clicca quì.

Come puoi vedere dal grafico di Saipem, la discesa è stata molto importante nelle ultime sedute.

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Saipem Daily

 

 

Minimo di periodo 3.08 del Marzo 2018. Dopo la risalita dei prezzi ho aspettato che il titolo ritornasse in quell’area e solo alla rottura e recupero di quel livello sarei entrato long.

Fatalità il titolo ha rotto nella giornata di Lunedì i 3,08 e sono entrato al recupero di quel livello.

Però voglio farti vedere una furbata che ho fatto in questa occasione. Cambiando il time frame ho acquistato appena sotto quel livello, perchè avevo visto dal book che gli istituzionali stavano comprando dove tutti si stavano stoppando.

Il titolo non ha accelelerato sotto quel livello, ma è stato volutamente portato lì dagli istituzionali per cogliere tutti gli stop.

A quel punto ho acquistato il titolo ed ho anticipato di poco il segnale long che sarebbe avvenuto al recupero del livello.

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Saipem daily livello di ingresso

 

 

Come vedi il mio prezzo di carico è appena sotto i 3.08 e ieri il titolo ha rimbalzato di poco, per poi accelerare nella giornata di oggi.

Al momento mantengo solo una piccola quota in portafoglio e se vedi il mio stop sarebbe stato collocato sotto i minimi di Lunedì.

Stop molto stretto e lasciar correre i guadagni, cosa che molti non rispettano, chiudendo velocemente i guadagni e lasciando correre le perdite.

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Saipem book

 

Ecco il guadagno con l’operazione che ho fatto su Saipem.

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Saipem portafoglio e guadagno

 

CONCLUSIONI

Secondo te quanto ho pensato per fare questa operazione? 

Nulla, niente, zero. Il mio dito ha cliccato il pulsante del mouse in modo automatico perché il mio subconscio è programmato per agire, proprio come quando prendo la mia auto e vado da A verso B.

Se vuoi imparare il Trading Online prenditi un mentore capace, uno che ovviamente guadagna già con il Trading e lo può dimostrare, non un truffatore (leggi il mio articolo sui truffatori). Investi su te stesso, chiedigli se ti insegna come fare. 

Una volta che le informazioni che inserirai sulla parte conscia del tuo cervello andranno a riprogrammare la parte inconscia tramite la ripetizione, allora anche tu cliccherai senza pensare ed il tuo sarà finalmente un Trading profittevole.

Un abbraccio

 

Venerdì 20 Aprile sarò in diretta da Parigi sulla mia pagina Facebook. Non mancare! Potrai fare domande tramite un commento. 

 

Paolo Serafini