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PUNTO DELLA SITUAZIONE

Prima di iniziare l’analisi andiamo a fare il punto della situazione su quanto accaduto la settimana appena trascorsa ed i cross che vi avevo consigliato di monitorare.

Avevo affermato che il dollaro, dopo una fase di deprezzamento, avrebbe potuto tirare fuori i muscoli prima di continuare la fase di svalutazione dovuta alla decisione sulla politica monetaria della Fed di tagliare i futuri tassi di interesse.

Cosa in parte smentita da Powell il quale ha affermato che la banca centrale americana potrebbe attuare una politica non così “accomodante” e che i tagli sui tassi potrebbero farsi attendere.

Lo stesso Powell ha affermato che la Fed ha una visione a lungo termine dell’economia americana, cosa ampiamente diversa dal pensiero di  Donald Trump che sta spingendo per un taglio veloce dei tassi, dando modo all’azionario americano di riprendere la fase bull  per tutto il 2019 scongiurando così eventuali cambi di tendenza a ribasso come visto a fine gennaio.

Tra i due quindi non scorre buon sangue.

TRUMP E POWELL

Nel corso della settimana Trump ha ribadito che Powell andrebbe licenziato e che al suo posto ci vorrebbe uno come Mario Draghi che si è dimostrato più benevolo con l’Unione Europea riprendendo la politica espansiva con il QE (Quantitative Easing) capendo quindi le difficoltà dei mercati e dando loro maggiore respiro per una ripresa più agevolata.

Questa pressione da parte di Trump potrebbe essere giustificata dal fatto che nel prossimo anno, come ben sappiamo, ci sono le nuove elezioni americane e non sarebbe a vantaggio del presidente uscente avere in quel momento un’economia che sta andando verso una fase bear.

Ecco perché Donald sta facendo di tutto per mettere pressioni alla Fed per una politica che riesca a sostenere il mercato azionario e che quindi possa essere usata come carta da giocare al momento giusto.

ACCORDI CON LA CINA

Altro aspetto determinate per il dollaro è la ripresa degli accordi tra il presidente cinese Xi Jinping e Donald Trump.

Al meeting del G20 i due hanno trovato un accordo sulla ripresa dei negoziati, se questi andranno a buon fine segneranno il primo accordo commerciale tra le due superpotenze.

I due hanno calmato i toni di dissenso e gli attacchi degli ultimi periodi facendo sperare a un accordo definitivo.

Andiamo ora a rivedere il livello che vi avevo indicato settimana scorsa su EUR/USD:

(grafico sotto)

Euro Dollaro grafico Daily

Da come si vede il prezzo a inizio settimana ha provato a rompere l’area che avevo segnato con un fake-out ma il giorno seguente ha subito fatto un’inversione chiudendo sotto all’area descritta per tutti i successivi giorni della settimana.

Segno che le notizie dette precedentemente hanno messo confusione sui movimenti futuri da prendere e hanno causato una fase di stallo, da come si evidenzia anche dalle candele stesse con una serie ripetuta di doji.

Ora, da come detto anche la settimana scorsa, mi aspetto che il dollaro, dopo aver ritestato quest’area, tiri fuori i muscoli e spinga il cambio almeno in area 1.1300 per poi riprendere la fase di svalutazione continuando la fase bull rompendo i massimi dei giorni precedenti su 1.1400 per dirigersi alla prossima resistenza a 1.1500 (sotto il grafico h4)

 

Euro Dollaro grafico a 4 ore

STERLINA

Ora vorrei porre la vostra attenzione sulla sterlina, che zitta zitta sta cercando di recuperare nei confronti dell’euro e non solo, andiamo a vedere qua sotto l’analisi grafica per poi fare le dovute valutazioni:

-Grafico settimanale:

 

Sterlina grafico settimanale

-Grafico giornaliero:

Sterlina grafico daily

Da come potete vedere dal grafico settimanale, c’è stato un impulso al rialzo notevole e protratto per diverse sessioni, fino ad arrivare in una bella zona di attenzione per un eventuale ritracciamento a ribasso.

Il prezzo ha baciato più volte la banda di bollinger superiore ma nelle ultime sessioni, da come vediamo, c’è stato un calo del momentum rialzista e quindi un calo della forza relativa del cross a favore della sterlina che potrebbe via via rafforzarsi fino a far invertire il trend di breve con un ritracciamento.

Se notiamo infatti siamo anche in una zona di ipercomprato sull’rsi che solitamente sul settimanale è difficile da vedere in una zona così alta.

Scendendo poi sul grafico daily vediamo una divergenza notevole con tutti i massimi, altra confluenza importante che potrebbe far scattare dei pre-allarmi.

3 PARTI IN EVIDENZA IMPULSO RIALZISTA

Detto questo non ci resta che scomporre l’impulso rialzista in 3 diverse parti:

-Fase forte a rialzo,

-Impulso secondario con calo del momentum

-Fase di chiusura del prezzo sotto i massimi precedenti a ridosso di un importante area volumetrica che ci può aiutare maggiormente sulla ricerca di segnali.

Detto questo ora come comportarsi?

Come dice sempre il Master Trader Paolo Serafini dobbiamo prima evidenziare delle zone importanti su più livelli per poi cercare delle entrate su delle zone chiave utilizzando marsigliesi, hunter stop, calicetto eccetera, tutti pattern grafici da lui teorizzati.

Al verificarsi di questi pattern possiamo entrare su delle zone che già con un’analisi precedente possono aumentare il nostro winrate dandoci più possibilità di riuscita del trade a livello statistico.

La regola n.1 nel trading infatti non è quella di prevedere cosa farà il prezzo ma sapere cosa faremo noi al verificarsi della condizione da noi pronosticata.

Di fondamentale importanza quindi non è essere dei veggenti sempre e comunque ma sapere come comportarsi in ogni fase/setup da noi ricercata, sia che il prezzo ci vada a favore ma soprattutto se ci va contro, imponendoci delle regole che non violeremo mai.

Ora vi lascio e vi auguro buon trading, ci vediamo alla prossima analisi.

Michele Cervellin

 

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