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Dopo aver ricaricato le pile in questo periodo di stop dai mercati, ha ufficialmente riaperto le porte la rubrica che vi tiene aggiornati su ciò che combinano i top player del mondo del Forex e non solo.

Ogni settimana ci sarà un articolo riassuntivo nel quale si andrà ad analizzare i movimenti più importanti del mercato valutario, al fine di capire i futuri andamenti e il sentiment del mercato stesso, dando una marcia in più ai nostri lettori su ciò che va a muovere più di tutti l’asticella del prezzo.

USA

Sul fronte Usa grazie alle notizie uscite questi giorni di una possibile ripresa delle trattative con la Cina, i mercati americani e molti indici stanno spingendo in un rally al rialzo, dando fiducia agli investitori che attualmente stanno portando il prezzo in risalita puntando ai massimi assoluti.

Ad aggiungere fiducia al sentiment di questi giorni, sono stati i dati sulle attività non manifatturiere (che vorrei ricordare è la sezione che ora conta più di tutte, vista la schiacciante prevalenza oltre oceano dei servizi sull’industria) che hanno dato nella giornata di giovedì dati ben superiori alle attese.

Non Farm Payroll

Mantenuti a galla con i dati rilasciati il giorno seguente con gli NFP dove la situazione è peggiorata leggermente ma di fatto hanno mostrato una macroeconomia con disoccupazione stabile, con creazione di 130 mila posti di lavoro e una variazione positiva dei salari medi battendo le previsioni degli analisti.

Tutto questo ottimismo come di consueto ha fatto deprezzare i beni rifugio come il Gold che dal momento del rilascio dei dati è crollato del 3.35% in sole due sessioni di mercato.

Segno della fiducia apparentemente riposta sulle notizie di questi giorni, anche se c’è da dire che visti i precedenti non è tuttavia da escludere una possibile doccia fredda da parte di un tweet del presidente Trump che potrebbe far invertire il tutto molto velocemente facendo calmare così i più ottimisti.

Qui sotto i grafici di NASDAQ e S&P500 che più di tutti rappresentano ciò che sta succedendo, senza tralasciare come detto prima il grafico del Gold bene rifugio per eccellenza.

NASDAQ                                                        S&P500

nasdaq sp500

GOLD

gold

 

TRUMP

I tweet di Trump non si fanno attendere, infatti nella giornata di venerdì il presidente ha attaccato nuovamente la banca centrale americana affermando che la Fed dovrebbe tagliare i tassi di interesse, insistendo sul fatto che i tassi sono stati alzati troppo presto e ridotti troppo tardi.

Ormai siamo abituati e ne avevo già parlato su questo articolo.

Conclude il discorso mandando una frecciatina al N1 della Fed chiedendosi dove hanno trovato un presidente come Powell.

La risposta di Jerome non si è fatta attendere il quale, intervenendo a un convegno a Zurigo, ha risposto indirettamente: “E’ un onore servire alla Fed, e soprattutto una Fed impegnata in un processo decisionale non dettato dalla politica”.

Ha poi aggiunto a chi gli chiedeva delle frasi di Trump: “Non siamo parte del governo”.

La Fed ha bisogno di una “buona dose di buon senso e di gestione del rischio nel nostro processo decisionale. Noi siamo interamente e completamente sul nostro lavoro, per farlo al meglio.

“La Fed non è coinvolta nella politica. Usiamo i nostri strumenti per centrare gli obiettivi nel mandato che ci ha consegnato il Congresso”.

Con questo si può capire che Powell non si vuole far intimorire dal presidente degli Stati Uniti, anche perché proprio secondo il N1 della Fed anche se i dati di venerdì non sono stati così positivi come quelli di giovedì, non c’è alcun rischio di recessione in quanto l’economia americana continua a registrare un ottimo outlook.

RISCHI

C’è da dire che i rischi dati dalla guerra sui dazi e del rallentamento economico globale sono dietro l’angolo e c’è sempre una remota possibilità che anche gli Usa ne risentano, ma anche se dovesse accadere Powell ha rassicurato che la Fed è pronta a sostenere la crescita anche a fronte di rischi significativi.

Vorrei ricordare che all’ultimo meeting della Fed in cui c’è stata una diminuzione dei tassi di 0.25 punti base dovute alle pressioni di Trump, il presidente della Fed ha affermato che non ci sarebbe stato alcun piano espansivo a sostegno di quel taglio appena avvenuto e che di fatto non ve ne era motivo vista la situazione Usa.

Interessante sarà vedere se Powell cederà alle continue pressioni politiche come già successo a fine luglio, mettendo mano ai tassi anche se l’economia americana continua a spingere, allontanando così una possibile recessione nell’immediato ma trovandosi senza carte da giocare nel momento in cui le cose si facessero più critiche.

Una manovra espansiva attuata con questo andamento economico non sarebbe altro che un regalo agli enti speculativi e peggiorerebbe di gran lunga le possibilità di manovra nel vero momento del bisogno che ricordo potrebbe avvenire tra non molto proprio per i motivi detti precedentemente.

TASSI DI INTERESSE

Attualmente non sono tuttavia esclusi un calo dei tassi se al prossimo rilascio dei dati il Pil americano si registrasse sotto le aspettative.

 Quindi occhi puntati su cosa farà la banca centrale americana (ricordo che il prossimo meeting è il 18 settembre) per fronteggiare i possibili problemi in arrivo.

BIGLIETTO VERDE

Detto ciò andiamo a vedere come se la passa il biglietto verde andando ad analizzare la coppia per eccellenza euro/dollaro e anche la sterlina che come sappiamo in questo periodo è ricca di volatilità. (qui sotto i grafici)

 

EUR/USD                                                                         GBP/USD

euro usd gbp usd

Nella parte sinistra sul grafico di Eur/Usd il prezzo ha ritestato una zona volumetrica molto importante creando un doppio massimo “sporco” che potrebbe farci pensare a un possibile re-test delle zone di supporto più vicine segnate in figura.

Il dollaro potrebbe spingere ancora finchè la linea della Fed non verrà chiarita rafforzando il biglietto verde a discapito delle altre valute.

Differente invece il caso in cui la banca centrale americana ritenga che sia giunto il momento di mettere in atto un piano espansivo che vedrà questo cross in un possibile rally al rialzo e un deprezzamento forte del dollaro contro le altre valute.

EURO

In zona Euro sappiamo che la visione generale non è delle migliori e che il Pil tedesco primeggia tra tutti quelli dell’euro zona per essere il peggiore nel secondo trimestre segnando un – 0.1 punti coerenti con gli altri paesi della zona euro che hanno fatto leggermente meglio dimezzando il Pil ma restando comunque positivi.

Gli ultimi dati sull’indice di occupazione dell’euro zona è comunque salito dello 0.2% centrando le attese degli analisti, insieme all’occupazione salita del 1.2%.

In questi casi si dovrebbe dire “non è una rondine che fa primavera” ma di fatto il piano espansivo anticipato da Draghi andrà a immettere ancora liquidità nel sistema economico cercando di fronteggiare la macroeconomia Usa.

Secondo Lagarde, futura sostituta di Draghi, la zona euro trarrebbe più benefici da una più ampia offerta di asset sicuri, che potrebbe competere con quella degli stati uniti che ne emettono il doppio rispetto alla zona euro (in proporzione al Pil), contribuendo così a un’attuazione monetaria più efficace della politica monetaria, andando a sorreggere l’economia in questi momenti di indecisione.

STERLINA

La sterlina non se la sta passando affatto bene, infatti dopo le vicende successe in ambito politico c’è stato un deprezzamento notevole che l’ha portata a subire contro tutti i cross valutari.

Solamente nelle ultime 2 sessioni di mercato ha trovato un momento di spinta (da come si può osservare sul grafico qua sopra) dove ha recuperato contro il dollaro e non solo, grazie agli avvenimenti accaduti in ambito politico, per eventuali nuove elezioni che potrebbero spingere il parlamento inglese a trovare una remota possibilità per evitare il no deal.

Cosa altamente improbabile secondo il mio punto di vista, calcolando che i tempi a disposizione sono davvero stretti, ma in ambito speculativo ogni notizia è buona per poter portare a casa profitto da parte dei big player.

La situazione è comunque critica e in caso di uscita senza accordo a fine ottobre la sterlina sprofonderebbe, quindi ricordo di porre massima attenzione ai picchi di volatilità che potrebbero spazzare via facilmente le posizioni dei trader retail, soprattutto questo lunedì dove il parlamento inglese si riunirà ancora per la decisione sulle elezioni anticipate.

Auguro a tutti un buon trading e ci vediamo alla prossima analisi.

Michele Cervellin.

 

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